Ancora fino a qualche decennio fa, caratteristiche imbarcazioni di legno navigavano sul fiume Sarno, usate per la pesca e per la raccolta delle canne.

longolaAltre barche percorrevano quello steso fiume 3500 anni fa, quando nella valle del Sarno si stabilirono i Sarrasti, citati da Virgilio nel VII libro dell’Eneide. Non è univoca l’identificazione della loro origine: potrebbe essersi trattato di una stirpe autoctona, ma c’è chi vi individua una tribù dei Pelasgi, giunta dal Pelopponneso nell’alta età del Bronzo, che si insediò in varie zone dell’Italia meridionale, compresa la valle del Sarno. E Saron era il nome di un fiume della loro terra di origine.

Di quel fiume fecero la principale via di trasporto e di comunicazione, ma anche la loro residenza. Oltre a realizzare un porto fluviale, infatti, fondarono un villaggio di palafitte in cui viveva una comunità di qualche centinaio di persone. L’insediamento si sviluppava su isolotti artificiali, con palificazioni di legno di quercia infisse nel suolo paludoso e delle ampie capanne di canne sulle palafitte. Tra le isole, a mettere in comunicazione le varie strutture e, dunque, i loro abitanti, c’erano dei canali percorsi da piroghe di legno a fondo piatto. Tutt’intorno, si trovavano fitti boschi, soprattutto di querce, popolati da numerose specie di animali selvatici. 

Gli abitanti di Longola, fin dalla fase più antica, intrattenevano rapporti con l’Oriente e l’Europa settentrionale, come rivelano le collane di preziosissima ambra, che sono state rinvenute insieme a fibule, oggetti di ceramica, amuleti e monili di pasta vitrea. Senza trascurare gli attrezzi di legno per le lavorazioni agricole, tutti materiali molto ben conservati. Come le tre piroghe riportate alla luce nelle campagne di scavo succedutesi dal 2000, quando furono trovate le prime tracce dell’antichissimo villaggio durante lo scavo per la realizzazione di un depuratore. La ricerca archeologica ha ricostruito la storia di quel particolarissimo sito, abitato dal XV secolo a.C. fino al VI, quando i discendenti dei Sarrasti si fusero con i Sanniti, in forte espansione nell’area del Sarno. 

Dopo dieci secoli di vita, il villaggio fu abbandonato, forse a causa di un’alluvione. Fu allora che una parte degli abitanti si spostò, andando a fondare Pompei Nucera Alfaterna