Aveva scelto un luogo di rara bellezza lungo la Costa delle Sirene:

sul mare, in una valle tranquilla, coperta da una fitta vegetazione ricca di selvaggina e un corso d’acqua, il Rheginna Minor, proprio là vicino.

unescoVi aveva fatto costruire la sua villa, esposta a mezzogiorno, aperta sul mare in modo da poterlo ammirare anche dall’interno, da un ampio viridarium con una grande vasca centrale e tutt’intorno le sale dove trascorreva piacevolmente il suo tempo, spesso con ospiti. Come il triclinio ninfeo, la sala della musica e l’irrinunciabile area termale, alimentata dall’acqua del torrente che correva nei pressi.  Tutti gli ambienti erano ornati da affreschi di vividi colori e pavimenti di mosaico e non mancavano statue e stucchi e giochi d’acqua, che rendevano più piacevole il giardino, anche quello affacciato sul mare. E a mare si trovavano le grandi vasche per l’allevamento dei pesci da consumare nei banchetti. Era il I secolo d.C., tra il 30 e il 60, quando un ricco e colto personaggio della Roma imperiale, forse un senatore, costruì la sua grande villa marittima nel luogo che dal torrente avrebbe preso il nome di Rheginna Minor, divenuta semplicemente Minori molto tempo dopo, con la dominazione sveva. Quella villa marittima, sepolta dai materiali dell’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. e da colate di fango successive, dopo essere stata riportata in gran parte alla luce a partire dalla metà del secolo scorso, è oggi il principale monumento di Minori e se ne possono ammirare i resti, comprese le parti affrescate. Di fianco, l’Antiquarium custodisce i reperti rinvenuti nello scavo e propone interessanti ricostruzioni di parti degli ambienti originari.

MinoriL’area archeologica è in pieno centro cittadino e infatti Rheginna Minor si sviluppò sopra la struttura sepolta, i cui ambienti, rinvenuti casualmente durante le costruzioni e considerati cavità naturali, furono utilizzati per secoli come cantine, magazzini e anche stalle del nuovo abitato. Non a caso la zona veniva chiamata “Grotte”. 

L’inizio del nuovo insediamento risale al VII secolo, dopo il ritrovamento miracoloso delle reliquie della siciliana Santa Trofimena sulla spiaggia. Furono dei gruppi provenienti dalla valle del Sarno i fondatori del nuovo abitato nella piccola baia. Da quel momento, Rheginna Minor cominciò a svilupparsi come quasi tutti gli altri centri della Costiera, con il borgo principale vicino al mare e da esso raggiungibile e altri nuclei abitati più piccoli sparsi nell’interno, conquistando con arditi terrazzamenti spazi utili tra le rocce delle alture circostanti. Integrata nella Repubblica e nel Ducato di Amalfi, Rheginna Minor disponeva di un arsenale nella sua parte litoranea, dov’era anche l’approdo, a sud della cinta muraria che dall’XI secolo proteggeva il borgo, in cui sorgevano la sede vescovile, le numerose chiese e i palazzi nobiliari insieme alle caratteristiche case su tre piani, circondate da orti coltivati e giardini di limoni. Una pace turbata nel tempo da pestilenze, attacchi e saccheggi da parte dei barbareschi e nel 1135 dei Pisani. Fino ad un prolungato blocco navale durante la Guerra del Vespro. Ma già nel XIII secolo Reginella, il suo nome del tempo, si era guadagnata il titolo di civitas.

Man mano il borgo si arricchiva dei monumenti di oggi. Cuore della città era la basilica di Santa Trofimena, patrona di Minori e all’inizio anche della Repubblica Amalfitana, prima dell’arrivo di Sant’Andrea ad Amalfi. Sorta nel 987 per accogliere le ossa della Santa, la cattedrale antica fu abbattuta nel 1747 e riedificata l’anno seguente. In stile neoclassico, rivolta verso il mare, la facciata nella parte inferiore ospita quattro nicchie con le statue degli Evangelisti. Di fianco s’innalza il campanile neoclassico a pianta quadrangolare. L’interno della chiesa, a croce latina e tre navate con pilastri rivestiti di marmo, è decorato da una profusione di stucchi. Vi si ammira una Crocifissione di Marco Pino da Siena. Sotto il presbiterio, la cripta barocca accoglie le reliquie della Santa siciliana. Del complesso della cattedrale nuova, edificata dov’era la cattedrale antica, di cui conserva i resti delle absidi, fa parte la congrega del Ss. Sacramento. Sull’altare maggiore è esposto un quadro cinquecentesco della Madonna del Rosario con i Santi venerati a Minori. E’ la sede dell’Arciconfraternita di cui fanno parte i Flagellanti o Battenti che animano i solenni riti della Settimana Santa. 

Altri “battenti” facevano riferimento all’antica chiesa di Santa Lucia, già esistente nel X secolo, che dal XIII fu monastero femminile. Del 1625 è la chiesa di Santa Maria della Sanità con un quadro e una statua coeve della Madonna. Nell’antica località di Villamena, dove villeggiavano i nobili di Ravello, si trova la parrocchia di San Gennaro e Giuliano, fondata tra il X e l’XI secolo, in stile romanico a tre navate. Attigua è la cinquecentesca chiesa di Santa Maria delle Grazie a una navata coperta da una volta a botte. In località Torre, un grappolo di case tra gli agrumeti, sorgono la parrocchia di San Michele arcangelo, del XIII secolo con una piccola torre campanaria, e l’alto campanile in stile arabo-bizantino, visibile anche da lontano, che è quanto resta dell’antica chiesa di Santa Maria Annunziata, del XIII secolo, abbattuta nel 1950. Nella frazione di Forcella, la chiesa di San Nicola risale all’XI secolo. Vi si conserva una statua del Santo, meta di un pellegrinaggio molto sentito dai minoresi, che si svolge il 1° maggio. 

Vicino alla spiaggia s’innalza l’antica chiesa di San Giovanni a Mare del X secolo, che dall’XI secolo fu sede dei cosiddetti monaci neri. Entrata tra i beni della cattedrale, è ora una cappella vicina alla Torre del Paradiso. Quando quest’ultima fu terminata, nel 1595, spiccava solitaria sulla spiaggia per la sua altezza, superiore a quella delle altre torri a guardia di Minori: la torre dell’Annunziata, al confine con Maiori, e la Torre di Calata Ponte.  Oggi la Torre Paradiso è inglobata in un complesso di abitazioni che le sono cresciute intorno. Sempre lungo il litorale, all’inizio del giardino del magnifico lungomare che costeggia la spiaggia antistante la città, fa mostra di se la Fontana dei Leoni, con due  leoni di marmo dell’XI secolo o forse più antichi e una parte di colonna romana.

Lunga e sabbiosa, caso raro in Costiera, la spiaggia di Minori, in parte libera, offre vari stabilimenti balneari e, per la comoda raggiungibilità, è ideale anche per famiglie.

Ph: Alessandro Mennella

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