Fu nel Seicento che il principe Francesco Marino Caracciolo commissionò la costruzione della Torre, il cui progetto fu probabilmente redatto dal grande Cosimo Fanzago, che si trovava ad Avellino proprio nel ruolo di consigliere del Caracciolo.
Tuttavia, a portare a buon fine l’opera lì dove in precedenza sorgeva un campanile, fu l’architetto Giovan Battista Nauclerio. In stile barocco, la torre era inizialmente a due piani con un basamento a bugne riquadre. Solo in seguito fu aggiunto un terzo livello con l’orologio dai quattro quadranti e la “diana”, che suonava a martello per segnalare qualche pericolo incombente sulla città. Danneggiata dai terremoti del 1688 e del 1742, la torre fu restaurata a fine Settecento e poi di nuovo dopo il sisma del novembre 1980, grazie al recupero di diverse parti originali.