CAMPI FLEGREI

«C’è una tale abbondanza di vari frutti squisiti, di dolci fragranze e un tale piacere che è impossibile che ci sia qualcosa di meglio nei giardini delle Esperidi, detti giardini di ogni delizia».

Turler

Tra spiagge, insenature e golfi, crateri, falesie, grotte, tunnel, percorsi ipogei, miti endogeni e storie mirabolanti, la «terra ardente» si estende dal limite della collina di Posillipo, verso ovest, fino all’acropoli di Cuma e a Capo Miseno, il promontorio che separa l’ampio golfo di Pozzuoli dalle rotte marinare verso Procida e Ischia.

167383b03696d04a7dcfc0d8

Terremoti, eruzioni vulcaniche, bradisismo hanno scandito le vicende di questi luoghi ricchi di siti archeologici e testimonianze fantastiche del passato, espresse emblematicamente dalla città sommersa di Baia che, dopo essere stata colonia greca, al tempo dei Romani divenne il leggendario buen retiro per gli aristocratici che la frequentavano come stazione termale di lusso. Una fama che molti anni dopo, con le frequentazioni del Grand Tour, fu rinverdita ancor prima che venissero alla luce i tesori di Ercolano e Pompei soprattutto. La terra che Virgilio amava, esprime una forza naturale e culturale, speciale e unica. Fuoco e bellezza, rocce e vapori, colline verdi e fiorite, l’arte e le arti, il mare e il sole, si legano insieme a ricomporre i valori dell’Occidente antico. Dalle vestigia sacre di Cuma allo sfarzo dei giardini termali e delle ville imperiali di Baia, dalle suggestioni dell’Averno alle nuvole di zolfo della Solfatara, dalla discesa nel ventre del Rione Terra all’anfiteatro e alle altre eccellenze del centro storico di Pozzuoli, dalla Piscina Mirabilis alla Grotta della Dragonara, in un circuito virtuoso di acque dolci e salate, di fasti infiniti e misteri millenari, c’è un territorio tutto da scoprire.