Un promontorio sul mare con una vicina fonte di acqua dolce: per i Greci era la condizione ideale per un nuovo insediamento.

E la trovarono nel luogo tra Punta Licosa e Capo Palinuro i coloni Focei, in fuga dopo la sconfitta subita nella battaglia navale di Alalia da una coalizione etrusco-cartaginese. Ottennero quel sito dagli Enotri e vi fondarono nel VI secolo a.C. una città che chiamarono all’inizio Hyele dal nome della vicina sorgente, poi Elea. Per la posizione molto favorevole dal punto di vista commerciale, Elea crebbe velocemente e divenne presto una delle più floride città della Magna Grecia. Che vide crescere la sua fama nel V secolo, grazie alla Scuola filosofica eleatica, animata dai grandi filosofi presocratici ParmenideZenone, entrambi di Elea, Melisso di Sarno e Senofane di Colofone. Al contrario della non lontana Poseidonia, Elea, favorita dai suoi due porti, sul mare e sul fiume Alento, riuscì a resistere all’occupazione dei Lucani, rimanendo libera fino all’avvento dei Romani nel 273 a.C. e in parte anche dopo. Con Roma, infatti, ebbe una grande intesa, sostenendola con le sue navi  nelle guerre puniche. E i ricchi romani, dal canto loro, cominciarono a frequentarla per la villeggiatura, come tutti i luoghi più belli della costa campana.

Nell’88 a.C. diventò municipio romano con il nome di Velia, conservando la lingua greca e il diritto di battere moneta. Il periodo d’oro continuò fino a tutto il I secolo d.C., poi iniziò la decadenza a causa del progressivo impaludamento del suo territorio e poi per la costruzione della via Popilia, che la emarginò come snodo commerciale. E con il peggioramento del fenomeno geologico sulla costa, ebbe inizio un progressivo spopolamento.

La riscoperta archeologica avvenne nell’Ottocento e dura ancora oggi. Il Parco Archeologico Elea-Velia, vicino ad Ascea Marina, offre ai visitatori un appassionante itinerario tra le rovine della città antica: la zona portuale, la Porta Marina e la Porta Rosa, unico esempio di arco greco del VI secolo ancora in piedi,  da cui si entra nel sito, le termeellenistiche e romane, l’agorà greca poi foro di Velia,  l’Acropoli greca su cui si trovano i resti di una fortificazionemedievale e il Quartiere arcaico.