Una chiesa altomedievale sconsacrata da tre secoli, un edificio del II secolo d.C. e testimonianze ancora più antiche: è questo il complesso monumentale di Sant’Ilario a Port’Aurea, perché si trova nelle immediate vicinanze della Porta Aurea, come fu ribattezzato l’Arco di Traiano in epoca longobarda.

La ex chiesa fu edificata tra la fine del VII e l’inizio dell’VIII secolo, in seguito fu affiancata da un convento. Era già caduta in disuso quando fu inglobata in parte nelle mura longobarde, poi ci pensò il terremoto del 1688 a dare il colpo di grazia alle antiche costruzioni. La chiesa fu poi adibita a casa colonica, fino alla seconda metà del Novecento, quando iniziò l’opera di recupero, conclusa nel 2004 con l’apertura del Museo dell’Arco. Questo è dedicato alle campagne militari dell’imperatore, rappresentate nei bassorilievi dell’arco di cui valorizza la storia. Il percorso espositivo è dotato di supporti utili ai visitatori diversamente abili, compreso l’uso del Braille e del linguaggio italiano dei segni.