Creato per tutelare la natura e il paesaggio dei Monti Lattari, il parco ingloba l’intera Penisola sorrentino-amalfitana, che separa i golfi di Napoli e Salerno, e parte del confinante Agro nocerino-sarnese.
Il suo territorio di 16mila ettari si espande dalla fascia costiera, fino alla sommità del Monte Faito, il punto più alto della catena montuosa che forma l’ossatura della Penisola. Nella sua parte centrale s’innalzano anche il Monte Finestra di 1145 metri, il Monte Cerreto di 1316 metri, il monte San Michele con i suoi 1444, fino a scendere verso ovest al monte San Costanzo, che con i suoi 497 metri, in realtà, è solo una collina. La parte settentrionale del massiccio affaccia sull’Agro nocerino-sarnese, quella meridionale raggiunge il mare con altissime pareti di roccia calcarea.

fenomeni carsici tipici della roccia calcarea si manifestano nella presenza delle numerose grotte che si aprono sul versante meridionale per l’azione erosiva del mare. E sono anche all’origine delle innumerevoli sorgenti dei fiumi e torrenti che scendono verso il mare, attraversando le costiere, e anche delle acque termali, ormai inutilizzate, che per secoli fecero le fortune di Castellammare di Stabia.IMG 3202

Le notevoli differenze altimetriche producono una grande varietà di microclimi, che producono paesaggi diversi e favoriscono la biodiversità. Lungo la fascia costiera, prevalgono il carrubo, l’olivastro e altre specie tipiche della macchia mediterranea; nella fascia intermedia s’incontrano leccio, orniello, roverella e, tra gli arbusti, corbezzolo ed erica; più in alto è il regno del castagno e dell’ontano, con carpino, faggio e frassino. Sempre nella fascia costiera, dove l’uomo è riuscito creare terrazzamenti anche molto arditi, si coltivano la vite e gli agrumi, soprattutto limoni: su tutti, famosissimi, quelli di Sorrento e di Amalfi. In alcune aree particolarmente umide, dalle condizioni climatiche simile alla fascia tropicale, crescono naturalmente specie di felce preistoriche come la Woodwardia radicans e la Pteris cretica e la carnivora endemica Pinguicola hirtiflora.

IMG 3208Istituito con decreto presidenziale della Giunta regionale della Campania il 13 novembre 2003, ma operativo da pochi anni, il parco racchiude al suo interno anche la Riserva naturale statale Valle delle Ferriere, l’Area marina protetta Punta Campanella e l’Area naturale della Baia di Ieranto. IMG 3210

Nel parco sono compresi i territori di 27 Comuni, dall’entroterra alla zona costiera della provincia di Napoli e Salerno. Tutti i Comuni della Costiera amalfitana: Vietri, Cetara, Tramonti, Maiori, Minori, Atrani, Amalfi, Scala, Ravello, Furore, Conca dei Marini, Praiano, Cava dei Tirreni e Positano. In Costiera sorrentina, Vico Equense, Meta, Piano di Sorrento. E poi Pimonte, Gragnano, Lettere, Agerola, Castellammare di Stabia, Angri, Nocera inferiore, Sant’Egidio del Monte Albino, Pagani e Corbara. 

La sede del parco è a Castellammare di Stabia, nella Reggia di Quisisana, ai piedi del Monte Faito.