Ha lo stesso nome del simbolo della Città Eterna, l’Anfiteatro Flavio di Pozzuoli, ma non sfigura affatto rispetto al più famoso degli anfiteatri, visto che per dimensioni è terzo proprio dopo il Colosseo e il suo omologo di Santa Maria Capua Vetere, a Capua.

Costruito al tempo di Vespasiano, nella seconda metà del I secolo, con i suoi 149 metri e 116 di lunghezza, l’anfiteatro poteva contenere fino a 40 mila spettatori, disponeva di quattro ingressi principali e due secondari e presentava una complessa struttura scenica composta da sotterranei, corridoi, scaloni, montacarichi per il sollevamento delle gabbie e un dispositivo che permetteva la rappresentazione delle naumachie (battaglie navali).

Nel settore nord dei sotterranei si trova la cappella dedicata a San Gennaro, eretta nel 1689. Secondo la tradizione il Santo martire sarebbe stato esposto invano all’assalto delle fiere, prima di essere decapitato nella chiesa a lui dedicata fuori dalle mura di Pozzuoli.