Era tornato a Padula in quel marzo 1909 che gli sarebbe stato fatale. Pochi giorni prima di raggiungere la sua principale destinazione, Palermo, dove la mafia era già avvisata e pronta ad ucciderlo.

 

IMG 7768 FBDalla città della Certosa dov’era nato, Joe Petrosino mancava da trentasei anni, cioè da quando, appena tredicenne, l’aveva dovuta lasciare per emigrare con la famiglia in America. E non ci era più tornato fino a quella primavera, quando l’indagine sui collegamenti tra la mafia americana e la siciliana lo aveva riportato in Italia. Una breve tappa a Padula, per rivedere il suo paese, la sua casa natale. Rimasta ferma a come l’avevano lasciata tanti anni prima. E come ancora oggi si può vedere, perché la casa dei Petrosino è diventata un museo. Con gli arredi originali della seconda metà dell’Ottocento e tutti i dettagli, perfino la tavola apparecchiata per il pranzo. Come se il tempo si fosse fermato.

L’omaggio di Padula al suo illustre concittadino è anche l’unico museo dedicato in Italia a un poliziotto. E, al piano superiore, è anche un museo multimediale sull’antimafia, che parte dall’attività investigativa di Petrosino per arrivare alle figure dei protagonisti della lotta alle mafie dei nostri giorni.