Una superba lecceta di 76 ettari che è rimasta miracolosamente intatta, uguale a come la godevano i sovrani borbonici e la corte, quando la frequentavano in occasione delle periodiche battute di caccia.

Proprio fuori alla Reggia, sulle colline di Montemaiuolo e Montebriano, da dove scende la grande cascata che alimenta la via d’acqua del parco. E’ l’oasi, attualmente affidata al Wwf, che circonda il Real Casino di San Silvestro, tra le Reali Delizie borboniche insieme al Belvedere di San Leucio e al Giardino all’Inglese della Reggia, con i quali condivide oggi la tutela dell’Unesco, oltre ad essere riconosciuto come Sito di Interesse Comunitario per il suo altissimo valore ambientale.

Oltre al bosco, l’oasi offre anche altro. Molto altro. San Silvestro era una tenuta agricola, dedicata soprattutto alla produzione della frutta, che sulla mensa del re non mancava mai. A seconda delle stagioni, si trattava di  agrumi selezionati, pesche e albicocche dorate, apprezzatissimi fichi e mele croccanti delle specie migliori. E dopo secoli, il Frutteto reale è stato ricostruito tra i gradoni antistanti il cortile, dove sono state ripiantate le stesse specie che vi crescevano in origine. 

Anche la costruzione principale, a forma di C, è stata restaurata e adibita a centro visite con un Museo naturalistico del Bosco, una sala per proiezioni e conferenze, mentre la cantina sotterranea è stata adibita a spazio espositivo e ristorante, oltre ad accogliere i laboratori del miele e della cera. Nella tenuta è stato creato un Sentiero del miele, che mostra dal vivo ai visitatori tutta la vita delle api, con l’ausilio di un’aula didattica all’aperto, dove avviene la degustazione di miele direttamente dal favo e si assiste alla lavorazione della cera. Un altro itinerario storico-panoramico è dedicato ai colori, profumi e suoni della natura nell’oasi e ai temi relativi all’energia e al riciclaggio, 

Da uno dei frequentatori alati della tenuta, la Ghiandaia, prendono il nome il Centro di Educazione ambientale e la Fattoria didattica. Nell’antico ovile borbonico, detto Pecoreria, è stata realizzata, inoltre,  una foresteria con 24 posti letto, cucina e altri servizi, mentre la Casa dell’Arco è diventata una casa ecologica dotata delle più moderne tecnologie ecocompatibili, dove è allocato il centro educazione ambientale del Wwf .

I visitatori possono usufruire nella tenuta di itinerari diurni e notturni  nel bosco, nel giardino delle felci, nel giardino delle testuggini, nel giardino delle farfalle, di uno stagno didattico e  delle voliere. E’ previsto anche un percorso fatato nel bosco per osservare le lucciole e un altro finalizzato al batwatching alla scoperta dei pipistrelli grazie ad un apparecchio che trasforma gli ultrasuoni in suoni udibili agli esseri umani.