Cinque di sera. Eccomi a Citara, dimora di Poseidone, una delle mete preferite dagli stranieri.

La brezza che distende gli animi affranti dalla calura mi impone di rivolgere lo sguardo all’orizzonte dove il massiccio scoglio, la famosa Pietra Bianca, che delle sue acque è padrone e icona, mi rapisce. L’acqua è luccicante come l’isola che ne accoglie le onde.
Il panorama alla mia sinistra è impetuoso: la maestosità di Punta Imperatore col faro mi riporta a un tempo primitivo, rurale, di pietra e sale, vino e pane. Mi bagno nel verde acquoso, sospeso e, per proprietà transitiva, impetuoso.