Ė l’intuizione di un giovane enologo vesuviano che imita le api per rispettare l’ecosistema
propoli
Trarre spunto dalla natura, imitarla e impattare il meno possibile sull’ambiente è l’aspirazione di Antonio Giuliano, giovane enologo di Piazzolla di Nola appena venticinquenne, che risponde al richiamo della terra nel modo più semplice e genuino possibile, ovvero rispettandola. E se si tratta di vivere armonia con l’ambiente, come non trarre ispirazioni dalle laboriose api, capaci di leggere i misteri della natura e farli propri, riuscendo ad “autoprodurre” tutto ciò che è necessario per restare in equilibrio con l’ecosistema?
Da una sapiente osservazione delle risorse naturali, infatti, le api producono la propoli a partire da una resina grezza che si trova su alcuni alberi. Dopo averla raccolta ed elaborata con saliva e cera, per arricchirla di enzimi, le api usano questo straordinario elisir per difendere l’alveare da minacce esterne. Non a caso, il nome antico, propolis, è la fusione di due termini greci, pro (in difesa) e polis (città).
Il precursore della propoli è una sorta di resina naturale, gommosa, balsamica, ricca di oli essenziali e componenti, che le piante secernono per proteggere gemme e apici vegetativi. Partendo da questa riflessione e traendo ispirazione dalle leggi della natura, Antonio Giuliano utilizza la propoli per proteggere le gemme del suo vigneto di Piedirosso pompeiano, proprio come fanno alcune piante. «È da tre anni che utilizzo la propoli e la cera d’api nel mio vigneto - dichiara Antonio Giuliano, titolare di Cantina Maranto - l’ho trovata veramente utile soprattutto nelle prime fasi del germogliamento, perché ha la capacità di stimolare le difese naturali della pianta e agisce come uno straordinario antibiotico naturale, utile contro le malattie fungine e adatto a prevenire gli attacchi parassitari”. La propoli è usata in agricoltura biologica proprio perché è in grado di stimolare importanti funzioni metaboliche, incitando la pianta all’autodifesa, e, inoltre, vanta straordinarie proprietà fungicide e antibatteriche, grazie alla massiccia presenza di pigmenti naturali, come i flavonoidi. In più, è efficace per proteggere le piante dagli agenti atmosferici, infatti è utile contro i danni da grandine, gelate e colpi di calore.
 
Anche la cera d’api è un’ottima alleata per la salute del vigneto, giacchè risulta essere, appunto, una magnifica pomata cicatrizzante, ottima per sanare le ferite dopo gli interventi di potatura, prevenendo, così, gli attacchi fungini, che in questo modo trovano difficoltà a penetrare nei tagli di potatura. Le proprietà di questo straordinario elisir naturale sono tante: antivirali, cicatrizzanti, immunostimolanti, vaso-protettive, antiossidanti… Motivi che l’hanno resa per secoli un potente alleato anche per la salute dell’uomo.

Vigneto Cantina Maranto

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