Si dice che San Francesco, di passaggio nel suo viaggio verso Oriente, abbia parlato ai pesci dallo scoglio che oggi porta il suo nome e su cui in suo onore è posta una croce.
Il numero e l’importanza dei vincoli sono indicativi del valore dell’ambiente da tutelare. È Sito di Interesse Comunitario, Zona di Protezione Speciale, zona umida di interesse internazionale secondo la Convenzione di Ramsar e fa parte della più grande Riserva naturale foce del Sele-Tanagro.
Nei dintorni di Sant’Angelo a Fasanella, territorio già noto per l’Antece, tra i tanti richiami di una natura di grande bellezza ci sono anche le cascate del fiume Auso.
Ci si può arrivare da Grottadaspide a nord o, a sud, da Vallo della Lucania. È uno dei capolavori naturali del Cilento più interno, frutto dell’azione formatrice e trasformatrice del fiume Calore, che ha scavato e continua a modellare ben cinque canyon nella roccia carsica caratteristica di quel territorio.
Sono le acque sorgive del Monte Purolo a generarlo, in un paesaggio di selvaggia bellezza.
Una valle sul fianco orientale del monte Cervati, nel cuore del parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Una prateria di montagna, popolata solitamente da mandrie di cavalli e di mucche in libertà, su cui non di rado volteggiano le aquile reali.
Ė come entrare e addentrarsi in un eden imprevisto, dove lo stupore accompagna ogni passo. Lontani i rumori della vita quotidiana, è un silenzio ovattato che dà il benvenuto nel calmo grembo del bosco.